Ohm

specchio/mirror

Il nonno di Shuji, Kameici, ha dato inizio all’attività, fondando una propria azienda di produzione di secchi in Kyoto. Quando ha avviato il suo laboratorio, 50 anni fa, i secchi di legno erano oggetti d’uso quotidiano. Kiyotsugu, padre di Shuji e seconda generazione nell’attività, ha cambiato l’immagine dei prodotti, trasformando i secchi da oggetti d’uso quotidiano a lavori di alto artigianato artistico. Shuji è la terza generazione. Ha cercato un modo per espandere le possibilità di utilizzo degli stessi, esplorando il tema del “contenere” in tutte le sue accezioni, e sfruttando la versatilità della tecnica costruttiva artigianale. Senza cambiare struttura e tecnica, ha modificato il design e ampliato gli utilizzi, in modo da assecondare i bisogni contemporanei. Nel caso dello specchio OHM e dell’appendiabiti DINO si è utilizzata la tecnica di Shuji Nakagawa per spingerci anche oltre il tema del “contenere” ed esplorare nuove forme e nuovi bisogni. 

Shuji’s grandfather, Kameici, started the activity, founding his own company which produced buckets in Kyoto. When he started his laboratory, 50 years ago, the wooden buckets were everyday objects. Kiyotsugu, father of Shuji and second generation in the business, has changed the image of the products, transforming the buckets from everyday objects into works of high artistic craftsmanship. Shuji is the third generation. He has been looking for ways to expand the possibilities of utilization, exploring the theme of “containing” in all its meanings, and taking advantage of the versatility of the craftsmanship construction technique. Without changing the structure nor the technique, he modified the design and expanded the uses, in order to meet the contemporary needs. In the case of the mirror OHM and the hanger DINO the technique of Shuji Nakagawa have been used to push the project beyond the theme of “containing” and explore new forms and new needs.