Bubble
calice / wine glass
La matericità nel caso di un oggetto standardizzato come un calice in vetro, diviene una sfida impegnativa. Proprio per questo motivo i Kanz hanno voluto lavorare, negandole, sulle tipiche lavorazione industriali del vetro borosilicato, perseguendo il principio di casualità. Il risultato è il calice Bubble, il cui bevante sembra un soffio, una bolla sempre diversa nella forma e nelle dimensioni, ma che mantiene le caratteristiche del bicchiere classico di vino. Il piede, ampio e sottile, unito allo stelo, esile ed irregolare, attendono l’istante in cui la bolla, in un equilibrio precario, lascia la materia da cui ha preso forma divenendo unica nell’aria. Bubble è l’unione, il fotogramma di quell’istante.
The materiality, in the case of a standardized object such as a wine glass, becomes a significant challenge. Precisely for this reason the Kanz wanted to work denying the typical industrial processing of borosilicate glass, choosing to pursue the principle of randomness. The result is the chalice Bubble, whose bowl seems a breath, a real bubble always different in shape and size, but which still maintains the characteristics of the classic wine glass. The foot, large and thin, together with the stem, light and irregular, wait the moment when the bubble, in a precarious balance, leaves the matter which it took shape from, becoming unique in the air. Bubble is their meeting point, the frame of an instant.